| Alle 20.45 la grande sfida tra bianconeri e rossoneri senza il brasiliano bloccato dalla febbre. Allegri lo sostituisce con il barese. Delneri non recupera Aquilani
TORINO, 5 marzo 2011 - La prima notizia è forte: Pato ha la febbre e non giocherà; al suo posto Allegri schiera Cassano. Il brasiliano, e anche Oddo, stanno già rientrando a Milano. In ogni caso Juventus-Milan non è partita da mezze misure. Ha deciso spesso e volentieri lo scudetto negli anni ’80, ’90 e nel nuovo millennio. Quella di stasera, l’anticipo del sabato della 28ª giornata di campionato, di scena all’Olimpico di Torino dalle 20.45, "rischia" di non fare eccezione. Il Milan capolista chiede infatti strada alla Vecchia Signora, impantanata nelle sabbie mobili di una classifica lontana persino dalla zona Champions League, obiettivo minimo stagionale, con tutti gli altri, quelli che sono sinonimo di trofei sollevati, già naufragati. Insomma, entrambe le squadre sono "obbligate" a vincere. Il Milan per allungare, almeno momentaneamente su Inter e Napoli, la Juve per ridare fiato alle ambizioni di Europa (quantomeno League) e ossigeno a Delneri, la cui panchina rispetto alla gara d’andata, quando con i gol di Quagliarella e Del Piero vinse a San Siro, è molto meno salda.
ALLENATORI — Il confronto tra Delneri e Allegri è intrigante. Sono entrambi al primo anno sulle rispettive panchine, entrambi scommesse delle rispettive società. I conti si faranno alla fine. Allegri è obbligato a vincere qualcosa - considerati gli investimenti fatti dal club e riassunti dai gol dei vari Ibrahimovic, Robinho, Cassano e Boateng -, ma si sta portando avanti, visto che è primo in campionato, in semifinale in Coppa Italia e ancora in corsa seppure costretto all’impresa mercoledì prossimo a Londra contro il Tottenham dopo il k.o. interno dell’andata, in Champions League. Insomma, al sorriso sbarazzino, alla parlata toscana schietta e ad un buon senso conclamato, l’allenatore livornese per adesso mette vicino risultati confortanti. La scommessa promette lauti dividendi. Più complicata la situazione di Delneri. Che non era obbligato a vincere, perchè la campagna acquisti bianconera della scorsa estate è stata altrettanto generosa, e quantitativamente appagante rispetto ai rivali odierni, ma la qualità portata a casa non è stata la stessa di quella arrivata dalle parti di Via Turati. E però le 8 sconfitte in campionato dopo 27 giornate, abbinate alle premature eliminazioni dalle coppe, non erano previste nè prevedibili, e allora sta a Delneri già da stasera, provare a cambiar passo. La sua Juve perlomeno contro le milanesi funziona: ha battuto Milan e Inter, e l’ultima rete bianconera, seguita da un digiuno in campionato da 240’, è targata Matri, proprio contro i nerazzurri.
GIOCATORI — Il provino effettuato dall’acciaccato Aquilani, in tarda mattinata, non è stato positivo. Difficile che giochi dall’inizio, difficile persino che vada in panchina. Inutile rischiare ricadute. E quindi, a meno di sorprese dell’ultimo minuto, Delneri schiererà una mediana tutta dinamismo, quella formata da Melo e Marchisio. Le geometrie di Aquilani non hanno un rimpiazzo con le medesime caratteristiche. L’unico dubbio è dietro, legato alla posizione di Chiellini. Centrale - come provato in settimana -, o terzino sinistro. Nel primo caso gioca Traorè, nel secondo Bonucci. Nel Milan Boateng gioca alle spalle di Ibra e Cassano, mentre Robinho va in panchina.
numeri — Ci sarà il tutto esaurito, all’Olimpico, stasera: con oltre 25.000 spettatori sugli spalti. In tribuna, tra gli altri, il c.t. dell’Italia Prandelli e Luciano Moggi per la prima volta spettatore a casa della Juve dopo le dimissioni da dirigente bianconero del maggio 2006. Il Milan nel 2011 è imbattuto in campionato, e nell’ultima sfida diretta con la Juve a Torino si è imposto 3-0, il 10 gennaio 2010. Ma la cabala fa una concessione anche alla Juve: l’ex mai perdonato, Ibrahimovic, non ha mai segnato a Torino contro i bianconeri.
Gazzetta.it
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